Pittura

All’inizio del XVIII secolo si compirono cambiamenti capitali nella vita della società e dello stato russi, che per conseguenza modificarono radicalmente il volto dell’arte e in particolare quello della pittura. La Russia aveva fatto la sua scelta definitiva, entrando nell’orizzonte comune europeo. Si trattò di una “nuova epoca”, di un “rinascimento”.

La pittura russa dell’Ottocento, soprattutto nella seconda metà del secolo, rivela al proprio interno sorprendenti contrasti. Da un lato, è indubbio l’orientamento della cultura russa verso l’Europa sia per quanto riguarda i generi pittorici, sia per l’assimilazione del patrimonio artistico europeo da parte degli artisti russi. D’altro lato, il genere di costume, che trovò la maggior diffusione in questo periodo, contrapponeva in modo estremamente stridente la pittura russa (e la realtà russa) a quella europea.

Императорская-Академия-художеств

L’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo diventò il centro della vita artistica russa. L’accademia delle tre arti illustri (pittura, scultura e architettura) formava gli artisti di nuova generazione che avessero un più ampio orizzonte. I laureati che per la propria tesi avevano ricevuto la medaglia d’oro venivano mandati con una borsa di studio in viaggio in Italia.

Nell’Italia di allora erano presenti tutte le maggiori scuole artistiche europee, la francese, la tedesca e in qualche misura la russa accanto, ovviamente, alla italiana e Roma era un atelier universale in cui si raccoglievano le forze migliori della pittura mondiale che scambievolmente si proponevano gli ultimissimi esiti teorici non meno che i modelli della più alta maestria.

Fonte usato nell’articolo: La pittura russa di Vladimir Sarabianov, Engelina Smirnova, Gennadij Vdovin edito da Mondadori Electa, 2001